È morta la pastora Gianna Sciclone

Lo scorso 5 giugno, giorno di Pentecoste, è tornata alla casa del Padre celeste la pastora della Chiesa Valdese Gianna Sciclone. Ordinata nel 1967 è stata, con Carmen Trobia, la prima donna pastora dei valdesi italiani.
Ha servito in varie comunità valdesi da Bari a Firenze (dove è stata pastora dal 2000 al 2007), da Vasto a San Giovanni Lipioni e Carunchio. Ha fatto parte della Tavola valdese (il massimo organismo esecutivo) dal 1988 al 1995 (dal 1990 come primo vice moderatore donna). In quasto ruolo ha siglato nel 1993 l’integrazione dell’Intesa tra la Tavola Valdese e la Repubblica Italiana (con Giuliano Amato come Presidente del Consiglio).
Da sempre impegnata nell’ecumenismo, Gianna Sciclone è stata membro dell’Esecutivo della Conferenzza delle Chiese europee (KEK) e della commissione che stilò la Charta Oecumenica, documento del 2001 redatto dalla KEK e dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE).
Il Vescovo Primate della Chiesa Protestante Unita, nel ricordarla, ha affermato che «è per me un autentico dolore apprendere della dipartita dell’amica Gianna Sciclone ma certo, come lo era lei, della casa del Padre nostro celeste, non posso che essere sicuro che adesso ci guarda con un sorriso dal quel posto spirituale. Gianna è stata la pastora che mi ha guidato nella conversione dal cattolicesimo romano al protestantesimo, con cui ho fatto la Confermazione e ha sempre avuto un posto speciale nella mia vita e nel mio percorso di fede. Il suo impegno ecumenico, per i diritti delle donne nella società e nelle Chiese, per le persone LGBTQ+, per gli ultimi e i poveri sono di esempio e di ispirazione anche per le generazioni più giovani di cristiani di tutte le confessioni. Ci mancherai Gianna – conclude il Vescovo Panerini – ci mancherà il tuo sorriso, il tuo modo di fare pacato e, a volte diplomatico. Ci mancherà la tua grande sensibilità e misericordia, anche nel dissenso. È questo un momento triste per il mondo protestante in Italia e altrove.»